[NEWS E STAMPA]

Festival Narrazione Industriale

27.11.2025

QUANDO LA MACCHINA E’ AMICA DELL’UOMO

Giuseppe Lupo, nel suo nuovo libro “Storie d’amore e macchine da scrivere”, racconta e indaga il rapporto uomo-macchina.

Ai nostri microfoni lo scrittore Giuseppe Lupo, ospite per il secondo anno consecutivo al Festival della Narrazione Industriale. Narrare la corrispondenza d’amorosi sensi tra l’uomo e le macchine da scrivere è un espediente letterario per indagare il rapporto uomo-macchina, scoprendone le sfaccettature positive e definendone i confini di esistenza. Grazie alle parole dell’autore, capiremo insieme a lui il suo rapporto con Festival e con l’umanesimo tecnico e tecnologico.

Il Festival ha il piacere di ospitarla anche quest’anno. Che cosa rende speciale il suo rapporto col Festival?

Innanzitutto sono onorato di far parte anche quest’anno di questo bellissimo Festival della Narrazione Industriale, che ho visto nascere. Questo Festival è il posto giusto per me, che da sempre mi occupo di macchine e delle interazioni tra letteratura e industria. Il mio romanzo indaga proprio questo tema, problematizzandolo e analizzandolo durante la narrazione. Quando sono ospite a F.N.I si sento bene, perché si trattano argomenti di mio interesse, di quali mi occupo ormai da anni.

Nel romanzo si parla della celebre Macchina 22 di Olivetti. Sono presenti altri riferimenti di natura olivettiana nel libro?

La presenza di questa macchina da scrivere, che è un’icona dell’industria e del design italiano, è accompagnata da un’altra citazione ad Olivetti, il primo elaboratore elettronico: l’Elea 9003. Questa macchina, messa sul mercato dalla Olivetti nel 1953, eleborata da un ingegnere italiano e dal ciese Mario Chu, è stata il simbolo dell'eccellenza del nostro paese. E’ Olivettiano lo spirito del protagonista del libro, nel suo rapporto con le tastiere e con la tecnologia. In questo romanzo la tecnologia è amica dell’uomo, lo aiuta. Le macchine da scrivere sono uno strumento di scrittura, e io ho voluto raccontare le ragioni per cui si scrive, indagando proprio la geografia misteriosa e i confini delle tastiere.

Viene approfondito anche il tema dell’intelligenza artificiale. Quali sono i confini tra uomo e macchina e dove l’essere umano rimane insostituibile?

Si parla di una macchina misteriosa, Qwerty, che si chiama come le tastiere, ma che non ha nulla a che fare con loro. Il confine tra azione umana e macchine intelligenti viene approfondito nel libro, e chi leggerà il romanzo capirà come i protagonisti si relazionano a Qwerty. Se volete scoprirlo, leggete “Storie d’amore e macchine da scrivere”.

Di Alberto Ferrari

Alberto Ferrari

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