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Da questa consapevolezza è nato, nel 2001, il Premio Biella letteratura e industria organizzato da Città Studi Biella che quest'anno, per la prima volta, fa tappa a Parma con un appuntamento all'interno del Festival della narrazione industriale in programma dal 24 al 29 novembre.

Venerdi 28 novembre, alle 18, all'Auditorium Mattioli di Palazzo del Governatore si terrà infatti l'incontro «Dalla crisi del modello industriale all'era dell'intelligenza artificiale», dedicato alla storia del prestigioso riconoscimento che premia ogni anno romanzi e saggi capaci di indagare i rapporti tra il mondo delle arti e quello dello sviluppo industriale. Parteciperanno Alberto Sinigaglia, giornalista e presidente della giuria del premio Biella, Mariangela Gasparetto, responsabile della direzione e del coordinamento del premio, Antonio Franchini, scrittore e vincitore dell'edizione 2023 con l'opera «Leggere possedere vendere bruciare», e Tiziano Toracca, docente universitario e membro della giuria.

Una sinergia, quella tra i due eventi, nata quest'anno dalla consapevolezza di una visione comune. «Entrare in relazione con il Festival della narrazione industriale per noi è molto importante spiega Mariangela Gasparetto.. Se il dibattito su questi temi si allargasse, avvicinando più persone possibili oltre a ricercatori, studenti e docenti, sarebbe più facile per la società comprendere il mondo dell'impresa e per l'impresa, attraverso la narrazione, leggersi negli occhi della società e conoscere se stessa da una diversa angolazione».

In un'epoca come questa di cosi grandi cambiamenti - aggiunge Tiziano Toracca-, il lavoro non può restare solo un tema politico, giuridico o economico: occorre affrontarlo in chiave antropologica e ripensarlo a partire dalle narrazioni, dai racconti, dalla letteratura. Un'azienda non è solo produzione: è fatta di persone, di relazioni, di vita all'interno della fabbrica. II premio Biella ha intercettato questo bisogno da tempo, ma da solo non esaurisce il panorama ed è un bene che ci siano altre energie disponibili a collaborare. Sia Parma che Biella hanno una storia industriale importante e questa collaborazione non può che essere proficua».