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Festival Narrazione Industriale

14.11.2025

Università e Festival: intervista alla professoressa Isotta Piazza

La professoressa Isotta Piazza racconta il legame tra Università di Parma e il Festival della Narrazione Industriale

Isotta Piazza è Prorettrice con Delega al Diritto allo Studio e ai Servizi agli Studenti, professoressa associata di Letteratura Italiana Contemporanea e Presidente Vicario del Corso di Laurea Magistrale in Giornalismo.

Tra le sue linee prioritarie di ricerca vi sono in particolare: lo studio dei processi novecenteschi di canonizzazione editoriale, la formulazione della teoria dello spazio mediale, l'analisi delle dinamiche di morfologizzazione dei generi narrativi e lo studio dei modelli di scrittura che stanno emergendo dagli spazi di pubblicazione in rete.

Aprendoci le porte del suo studio, ci accoglie tra un ricevimento con gli studenti e l’altro per raccontarci il Festival dal punto di vista dell’Università e le motivazioni che legano l’Ateneo di Parma al Festival.

In che modo l'Università di Parma è entrata in contatto con il Festival della Narrazione Industriale?

L'università è entrata in contatto grazie a questo invito che abbiamo ricevuto da parte dell'ingegnere Iotti e abbiamo subito accolto molto volentieri questo invito perché ci è sembrata un'occasione imprescindibile, molto importante anche dal dal punto di vista dell'Università, per poter cominciare a dialogare in un modo collaborativo e culturale con la cultura industriale, con la cultura d'impresa.

L'Università di Parma è l'università che vogliamo sempre di più per il nostro domani, è un'università che dialoga e che costruisce il proprio futuro a partire da un rapporto dinamico attivo con il mondo della realtà industriale di Parma e non solo, naturalmente.

Perché è importante il ruolo dell'Università all'interno del Festival?

È importante perché proprio grazie ad un laboratorio universitario organizzato nelle nostre aule universitarie, ci sarà realizzato un evento che poi entrerà nel cartellone del secondo Festival della narrazione industriale.

Perché abbiamo pensato che anche la prospettiva dei giovani, dei nostri giovani universitari, dovesse dialogare con tutto il patrimonio dato dalle generazioni dei nostri industriali e dalle generazioni passate, tra cui naturalmente quella di Adriano Olivetti.

Quindi passato, presente e futuro si intrecciano in un Festival che vuole veramente mettere a confronto anche le prospettive del ieri, oggi e domani.

Come si ricollega il suo impegno di ricerca con il Festival?

Occupandomi di letteratura italiana contemporanea non ho potuto esimermi dall'occuparmi anche di alcuni autori, narratori, ma anche imprenditori editoriali e poeti che hanno cominciato a perlustrare questo ambito, devo dire felicemente.

Possiamo ricordare figure come, dal punto di vista editoriale, Italo Calvino, Elio Vittorini, dal punto di vista poetica ricordiamo la poesia, ad esempio, di Vittorio Sereni.

Tutte figure imprescindibili del nostro 900, che si sono poste l'obiettivo di confrontarsi con questa realtà, cercando di riflettere come la realtà industriale abbia conseguenze sulla nostra vita, sulla nostra vita di intellettuali, ma anche sulla nostra vita di tutti i giorni.

Oltre all’impegno all’interno del Comitato Scientifico del Festival, la professoressa Piazza coordinerà la Restituzione dell’esito del laboratorio universitario Raccontare l’impresa, Mercoledì 26 novembre alle ore 17.00, presso lo Spazio 51 di Palazzo Giordani.

Isotta Piazza
Isotta Piazza