[NEWS E STAMPA]
28.11.2025
PREMIO BIELLA LETTERATURA E INDUSTRIA: NON SOLO UN RICONOSCIMENTO, MA UNO SPECCHIO DEL PAESE
Dove l’industria è protagonista letteraria
Il rapporto uomo-macchina e la tematica dell’industria sono sempre stati ambiti cari alla letteratura e all’arte, così come alla filosofia. Basti pensare a ciò che si trovava scritto, ad esempio, nei saggi di Günther Anders - anche se non si trattava di un parere troppo positivo.
In particolare, nel panorama letterario italiano, l’industria entra tra i soggetti più trattati in libri e saggi a partire dal Novecento, con autori come Elio Vittorini e Paolo Volponi.
Ancora oggi esistono autori, pensatori e intere realtà che si occupano di ciò che viene definita letteratura industriale.
Una di queste realtà è il Premio Biella Letteratura e Industria, il primo riconoscimento in Italia dedicato alla narrativa industriale, che premia saggi e libri di narrativa il cui focus è l’indagine del rapporto tra il mondo industriale e l’universo intellettuale e letterario.
IL PERCHÉ DEL PREMIO: UNA NECESSITÀ CULTURALE
Il Premio Biella Letteratura e Industria è indetto da Città Studi Biella ed è suddiviso in due categorie: Narrativa e Saggistica.
Il riconoscimento viene dato a opere edite che descrivino o analizzino la trasformazione della società italiana in riferimento alla realtà socioeconomica e industriale del paese.
Il vincitore dell’edizione 2025 è stato lo scrittore nostrano Carmine Abate, con il libro di narrativa Un paese felice, edito da Mondadori.
Come riportato da La Stampa, la motivazione della vittoria si riassume nelle parole della giuria (presieduta dal noto giornalista Alberto Sinigaglia):
«Carmine Abate dipinge il quadro di un’Italia pronta a cedere alle lusinghe del benessere, timorosamente fatalista, in balìa delle emergenze politiche e sociali. E lo fa attraverso la sua scrittura densa e scattante, potente ed evocativa. “Un paese felice” è un’abbagliante storia d’amore e di rabbia, di destini individuali e destino collettivo, di “violenza delle memorie” e, nonostante tutto, di speranza».
UN PO’ DI STORIA: LA LETTERATURA INDUSTRIALE NEL BEL PAESE
In Italia, industria e letteratura iniziano a fondersi in un forte legame a partire dagli anni Sessanta del Novecento, in concomitanza con il boom economico che attraversò il nostro paese in quel periodo.
Per quanto questo duo possa sembrare un ossimoro, appare lapalissiano l’elemento che li unisce: l’ambito culturale e artistico può essere considerato come lo specchio della società e, in quel momento, la rivoluzione industriale e il lavoro erano diventate presenze costanti e sempre più ingombranti nella vita del paese.
LETTERATURA INDUSTRIALE ITALIANA: GLI ESPONENTI
Tra i protagonisti di questo filone letterario troviamo il già citato Elio Vittorini, considerato uno dei primi intellettuali italiani a cogliere l’importanza del rapporto tra industria e ambito letterario.
Ma chi era Vittorini? Scrittore, critico letterario, curatore editoriale. Insomma, una figura poliedrica che spiccò nel secondo Novecento nel panorama culturale del Bel Paese.
Lo scrittore nutriva una speranza specifica per l’ambiente intellettuale italiano che si occupava di raccontare l’industria: la nascita di un nuovo linguaggio che rappresentasse la società che l’industria stessa stava plasmando, non più come un universo alienante e portatore nefasto di nevrosi, ma come luogo solidale e comunitario.
Altre figure essenziali di questo movimento furono Ottiero Ottieri e Paolo Volponi. I due intellettuali entrarono in contatto nello specifico con la società Olivetti - industria informatica che durante gli anni Sessanta conobbe una crescita incredibile, soprattutto grazie alla lungimiranza e al pensiero di Adriano Olivetti.
Ottieri, scrittore e sociologo, si occupò del personale Olivetti dal ‘52 al ‘65. Il suo primo contributo alla letteratura industriale fu il romanzo Tempi Stretti (1957).
Paolo Volponi, anch’egli scrittore e poeta, fu invece direttore dei servizi sociali di Olivetti nel 1956.
Il Festival della Narrazione Industriale ospiterà un panel curato proprio dal Premio Biella Letteratura e Industria.
Il tema di questo convegno è Dal modello industriale all’intelligenza artificiale.
Gli ospiti che interverranno sono: Mariangela Gasparetto (professoressa e direttrice del Premio, specializzata in progettazione europea), Antonio Franchini (scrittore e curatore editoriale) e Tiziano Toracca (ricercatore in Critica Letteraria presso Università di Udine).
Di Martina Leva
Di Martina Leva
