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09.11.2025
Gazzetta di Parma, "La Domenica": Sistema culturale Olivetti - Un'eccezionale esperienza
Festival della narrazione industriale - 2ª edizione | Apertura e mostra lunedì 24 novembre, all’Oratorio Novo
«La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica».
La celebre frase di Adriano Olivetti racchiude in sé l'idea, la lungimirante intuizione di quello che ancora oggi è riconosciuto come il «sistema culturale Olivetti», un progetto nato in seno all'azienda di Ivrea, che non solo ha fatto la storia, ma oggi si rivela particolarmente attuale e illuminante.
Proprio a «Il sistema culturale Olivetti è dedicata la mostra che, lunedì 24 novembre, all'Oratorio Novo della Biblioteca Civica, inaugurerà ufficialmente la seconda edizione del Festival della narrazione industriale: una settimana di eventi, incontri, laboratori in cui la letteratura, l'arte e la cultura dialogano con il mondo dell'impresa.
II «sistema culturale Olivetti era un elemento essenziale del welfare aziendale. Dalla Biblioteca di fabbrica ai Centri culturali, dalle iniziative editoriali a quelle culturali, l'azienda promuoveva tutto ciò che poteva contribuire ad accrescere il livello culturale dei dipendenti e dell'ambiente sociale in cui erano inseriti.
La Biblioteca aziendale Olivetti, nata alla fine degli anni Trenta come biblioteca del dopolavoro, era parte integrante della fabbrica, strategicamente vicina agli stabilimenti e alle mense aziendali e aperta negli orari di pausa dai turni. Vi hanno trovato spazio volumi importanti, innovativi ma, soprattutto, è diventata l'occasione per fare cultura, in modo diffuso e democratico.
Del «sistema Olivetti facevano parte anche i centri culturali, luoghi in cui approfondire temi che spaziavano dalla sociologia alla storia del movimento operaio, dall'arte alla letteratura, che ospitavano intellettuali, scienziati e artisti.
Senza dimenticare l'intensa attività editoriale, fatta di importanti periodici e riviste che hanno lasciato un segno nella cultura e nella società italiana: «Tecnica ed Organizzazione», del 1937, che affronta con spirito fortemente innovativo i temi legati allo sviluppo industriale; «Comunità Giornale mensile di politica e cultura»; e ancora pubblicazioni e riviste dedicate a filosofia, architettura e urbanistica, divulgazione scientifica. Non patinati «house organ» per la comunicazione interna, ma strumenti di divulgazione, in cui la vita di fabbrica diventa occasione di narrazione e riflessione.
«Oggi questo patrimonio è fruibile grazie all'Associazione archivio storico Olivetti, un'istituzione culturale nata nel 1998 che si occupa della raccolta schedatura, riordino conservazione, studio e promozione del vastissimo patrimonio archivistico e bibliografico della società e della famiglia Olivetti spiega Anna Maria Viotto, bibliotecaria dell'Aaso.
L'Associazione, non si occupa solo di tutela e conservazione, ma è aperta alla società civile, partecipa a progetti e iniziative, ad esempio ha dato un importante contributo alla nomina di Ivrea come «Città industriale del XX secolo Unesco», collabora con imprese, enti, scuole, istituti culturali, ma anche ricercatori e studiosi.
Ne è un esempio il grande lavoro fatto da Cristina Accornero che con il suo volume «L'azienda Olivetti e la cultura - Tra responsabilità e creatività (1919-1992)» ci ha permesso di ricostruire la storia delle riviste Olivetti, dai primi bollettini al «Giornale Olivetti». Il volume, tra l'altro, sarà protagonista dell'appuntamento del Festival di giovedi 27 novembre, all'Oratorio Novo.
Il patrimonio conservato dall'Associazione archivio storico Olivetti è costituito da documenti, lettere, libri, giornali, riviste, manifesti, disegni, foto, filmati, audiovisivi, prodotti, modellini, plastici e molto altro.
Una parte di questa collezione compone la mostra allestita all'Oratorio Novo della Biblioteca Civica in vicolo Santa Maria.
La mostra sarà visitabile gratuitamente da lunedì 24 a sabato 29 novembre con i seguenti orari: lunedì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, martedi e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, il venerdi dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.
Credit: Gazzetta diParma
